top of page

Cosa è un detergente?

 

Un detergente è composto da una miscela di sostanze chimiche in polvere

o liquide che servono per rimuovere lo sporco da una superficie.
In italiano il termine detersivo è spesso utilizzato per prodotti impiegati

nella pulizia delle superfici dure (pavimenti, piatti, finestre) e dei tessuti, mentre con detergente si indicano in genere prodotti più delicati utilizzati per esempio per la pulizia del corpo.
Il sapone è stato per secoli l'unico detersivo/detergente utilizzato dall'uomo. Il famoso "sapone di Marsiglia" era distribuito in tutta Europa attraverso una strada detta appunto "strada del sapone". Il sapone però nulla ha a che vedere con i moderni detersivi/detergenti a base di tensioattivi.

Sebbene i moderni detergenti nascano molto indietro nel tempo il loro utilizzo su vasta scala inizia solo dopo la Seconda Guerra Mondiale. I primi detersivi crearono però grossi problemi di inquinamento in quanto la formulazione non prevedeva la biodegradabilità. Alcuni componenti creavano problemi proprio a causa della loro biodegradabilità, come ad esempio il fosfato di sodio che favoriva l'eutrofizzazione e che fu sostituito nelle formulazioni dallezeoliti.

Negli ultimi anni si sta tornando all'autoproduzione sia per motivi economici che ecologici.

I componenti principali di un detergente sono:

  • tensioattivi per emulsionare lo sporco. In effetti le uniche sostanze che lavano.

  • sequestranti per addolcire l'acqua

  • candeggianti (ad esempio ipoclorito perborato di sodio, acqua ossigenata) per sbiancare. Sono utilizzati solo nei prodotti per bucato.

  • enzimi per decomporre lo sporco formato da proteine, grassi o carboidrati

  • solventi come etanolo, isopropanolo o ammoniaca

  • altri componenti per il controllo della schiumosità, profumi, coloranti, azzurranti ottici, emulsionanti, addensanti.

 

fonte: Wikipedia

Cosa vuol dire biodegradabile?

 

La biodegradabilità è una proprietà delle sostanze organiche e di alcuni

composti sintetici, di essere decomposti dalla natura, o meglio, dai batteri 

saprofiti. Questa proprietà permette il regolare mantenimento dell'equilibrio

ecologico del pianeta.

Una sostanza decomponibile, viene attaccata da alcuni batteri che ne estraggono gli enzimi necessari alla decomposizione in prodotti semplici, dopodiché l'elemento viene assorbito completamente nel terreno. Una sostanza non decomponibile (o decomponibile a lungo termine), rimane nel terreno senza venire assorbita, provoca inquinamento e favorisce diversi problemi ambientali.

Perché un composto possa essere considerato biodegradabile è necessario che in natura esista un batterio in grado di decomporre il materiale. Tutti i composti organici naturali, sono facilmente decomponibili. La carta ha un ciclo di decomposizione che va da 3 settimane a un anno. invece, tutti i prodotti sintetici moderni (esclusi alcuni speciali, come labioplastica) non possono essere decomposti dalla natura, poiché nessun batterio è capace di elaborare un enzima che semplifichi il materiale. La sostanza non biodegradabile più conosciuta al mondo è la plastica.

Un materiale non biodegradabile non viene assorbito dal terreno e rimane identico nel tempo, quindi contribuisce all'inquinamento della zona dove si trova; ma tuttavia, non tutti i composti non biodegradabili sono pericolosi, esistono tipi di composto che non danneggiano la vita dell'ecosistema, e che quindi lasciano immutata la situazione.

Le sostanze non biodegradabili più comuni sono le materie plastiche, che sono formate principalmente dal carbonio, l'idrogeno e l'ossigeno: questi elementi sarebbero decomponibili, ma, dalla loro unione, si è formata una molecola troppo complessa per essere decomposta in natura. La categoria di materiali meno decomponibili è composta dagli idrocarburi clorurati.

La biodegradabilità dei composti sta diventando un problema, poiché la maggior parte degli oggetti che utilizziamo ogni giorno, è formata da materiali che contengono materiali non decomponibili. Molti stati stanno lavorando su questo problema, ma attualmente non si è ancora giunti ad una soluzione utilizzabile, se non la sostituzione della plastica con altri materiali biodegradabili.

 

fonte: Wikipedia

Cosa è la Sick Building Syndrome (SBS)?

 

Sick building syndrome (SBS) è la sindrome descritta come situazione in cui

gli occupanti di un edificio manifesta fenomeni acuti a effetti che appaiono

legati al tempo passato in un edificio, ma cause specifiche o malattie non

possono essere identificate.

Nel 1984 la World Health Organization scrisse che fino al 30% dei nuovi edifici al mondo presentavano problemi di qualità dell'aria interna.

L'edificio "malato" ha solitamente problemi nel sistema riscaldamento, ventilazione e condizionamento (HVAC). Altri problemi derivano dal fenomeno di outgassing di alcuni materiali usati nella costruzione dello stesso, volatile organic compound (VOC),

muffe (mold health issues), non evacuazione dell'ozono ( come quello di una fotocopiatrice), o mancanza di filtrazione del ricircolo aria.

 

Storia

Nei tardi anni'70, venne notata una non specifica sintomatologia in nuovi edifici, uffici e infermerie. Venne chiamata "office illness”. Il termine "Sick Building Syndrome" fu coniato dal WHO nel 1986, stimando un 10-30% di "affetti" tra nuovi edifici. Anche studi danesi e britannici riportarono casi.

Lo studio svedese (SOU 1989:76) designò "sick building" come causa di epidemie di allergia. Negli anni'90, vennero pubblicati vari studi "sick building"; si contrapposero i "sick buildings" con i "healthy buildings". Alcuni costruttori di materiali edili modificarono le composizioni chimiche. Vennero modificate le regole di buon funzionamento dei sistemi di ventilazione.

Uno studio del Karolinska Institutet di Stoccolma del 1999 mise in discussione il termine SBS come sindrome e uno studio danese del 2005 lo dimostrò. Nel 2006 il ministero della salute svedese raccomandò attraverso il Läkartidningen che la "Sick building syndrome" non poteva più essere diagnosticata come tale. Il concetto rimane attuale nella cultura popolare.

 

Buona norma

ASHRAE (American Society of Heating, Refrigeration and Air Conditioning Engineers) ha codificato un IAQ (Indoor Air Quality) standard. ASHRAE ha determinato che un accettabile ricambio d'aria (fresca) e misurato l'anidride carbonica degli occupanti di un edificio. ASHRAE ha determinato un livello di l a 1.000 ppm di anidride carbonica. L'edizione 1989 del ASHRAE 62.1-1989 ridusse il valore precedentemente normato del 1981 di 5.000 ppm di anidride carbonica (OAHA workplace limit). Questo sembra aver fermato l'epidemia SBS negli Stati Uniti.

 

Sintomi

L'esposizione a bioaerosol è documentata con sintomi come irritazione agli occhi, naso, gola; problemi generali di salute e neurotossici; irritazione della pelle; ipersensitività non specifica; malattie infettive; e sensazione di odore e sapore.

Alveoliti allergiche sono riportate a funghi e batteri.

La World Health Organization ha classificato: irritazione alle mucose (occhi, naso, gola), mal di testa, fatica, irritabilità, asma e simili, secchezza della pelle, gastroenteriti e altro.

Alcuni occupanti di un edificio SBS riportano sintomi diversi. Nella maggior parte dei casi i sintomi scompaiono quando lontani dall'edificio SBS.[10] Alcune neurotossine però possono rimanere in circolo anche a distanza di tempo con effetti a lungo termine.

 

Prevenzione

  • Pulizia dei pavimenti per rimuovere alghe, muffe e Gloeocapsa magma.

  • Utilizzare ozono per cancellare tracce di muffe, mildews, batteri, virus e qualunque odori con la tecnica High-ozone shock treatment.

  • Rimozione di soffitti ammuffiti.

  • Utilizzo di vernici, adesivi, solventi e pesticidi in aree ventilate e non occupate da persone.

  • Incrementare il ricambio d'aria come raccomandato dalla American Society of Heating, Refrigeration and Air-Conditioning Engineers: 8.4 cambi ogni 24h.

  • Manutenzione adeguata dei sistemi HVAC.

  • Utilizzo di raggi UV-C nei sistemi HVAC.

  • Installazione di sistemi di pulizia aria o dispositivi anti bioeffluent (people odors).

  • Aspirazione delle polveri con filtri HEPA (99.97% di particelle fino a 0.3 micrometri).

  • Utilizzo di piante assorbi tossine, come sansevieria.

Può esservi differenza di sesso nelle manifestazioni di sintomi SBS, dato che la letteratura scientifica mostra maggior sensibilità da parte del sesso femminile, come secchezza delle mucose e ertema facciale. Anche le mansioni femminili generalmente si svolgono in uffici, a differenza del genere maschile.

 

fonte: Wikipedia

bottom of page